Serata tematica „Mito Guerra in montagna”
Film di Luis Trenker “Montagne in fiamme” (con sottotitoli in italiano)
Milioni di caduti e paesaggi devastati: è questo il risultato della Grande guerra. Malgrado il suo esito catastrofico la Prima Guerra mondiale, e soprattutto la guerra nelle montagne, viene idealizzata tutt’oggi come se fosse stata una battaglia eroica combattuta tra Uomini.
La serata tematica del 10 agosto si terrà in un luogo di un fascino storico molto particolare, cioè nel cimitero di guerra di Bressanone/Varna e si dedica al mito della guerra in montagna proponendo il film “Montagne in fiamme”, che segna il debutto alla regia di Luis Trenker.
Un film che sembra seguire il copione storiografico mainstream, l´ideale romantico-eroico del soldato che combatte tra le trincee delle montagne dolomitiche. Nel caso specifico il regista segue le vicende di due amici, entrambi guide alpine, uno che si ritrova a combattere per gli austriaci, l´altro per gli italiani. Un´amicizia messa a dura prova che però nemmeno l’orrore della guerra riuscirà a scalfire.
Il dibattito che si terrá dopo la proiezione del film, con l´intervento degli storici Marco Mondini e Gunda Barth-Scalmani, cercherà di sfatare alcuni miti che hanno accompagnato la guerra nelle montagne delle dolomiti, il primo dei quali proprio la visione del Super-uomo soldato, idealizzato durante il conflitto per meri motivi propagandistici e rimasto così nella memoria collettiva, grazie alle narrazioni che si sono susseguite nei decenni successivi. Un altro “mito” è sicuramente quello della visione di una guerra nella quale avrebbe vinto la nazione con più “eroi”, con il ruolo del soldato idealizzato come unico artefice della vittoria o della sconfitta. Una visione che tralascia colpevolmente alcuni elementi che furono determinanti nel permettere ad una fazione l´avanzamento o l´arretramento dalla propria trincea. In primis gli strumenti tecnologici a disposizione dei battaglioni, il materiale bellico e logistico, la potenza delle armi, il numero della “manodopera” usata per trasportare in vetta strumentazioni pesantissime, cioè l’aspetto della guerra industrializzata.
Ma quanto c´è di vero nella visione del soldato-eroe, del soldato fiero, coraggioso, sportivo e stoico che era disposto a morire pur di contribuire alla causa della propria patria? Quanto è storicamente attendibile la visione di Luis Trenker? Quali sono le radici di questa idealizzazione del soldato alpinista “deus ex machina” che continua fino ai giorni nostri?
A queste e ad altre domande cercheranno di dare risposta gli esperti invitati: Marco Mondini (Trento/Padova), con la storica di lingua tedesca Gunda Barth-Scalmani (Innsbruck) e modera Stephanie Risse (Bolzano).
Quando: Lunedì 10 agosto, ore 21.30
Dove: Cimitero di guerra Bressanone/Varna (dall’ospedale di Bressanone in direzione Varna, dopo 50 metri girare a sinistra; possibilità di parcheggio presso ospedale di Bressanone)