Il SIM e il controllo delle regioni di confine
Verso i "Colloqui bolzanini di Storia regionale" #11
Ci avviciniamo ai "Colloqui bolzanini di Storia regionale". Alcuni dei temi che andremo a trattare vi presentiamo in anticipo qui parlando con i relatori.
Nicola Tonietto (Università di Trieste e Università di Udine) ci parla del "Servizio Informazioni Militare" (SIM) e il suo ruolo svolto dal 1945 al 1949 nelle due regioni ''calde'' per l'Italia:
Signor Tonietto, il “servizio informazione militare” è paragonabile con l’odierno NSA?
Con le dovute proporzioni, da ciò che ho potuto valutare esplorando il suo archivio, l’allora Servizio Informazioni Militare (SIM) inglobava le competenze delle due agenzie di spionaggio statunitense, ovvero CIA e NSA. Questo perché il SIM era addetto sia allo spionaggio che al controspionaggio, mentre per quanto riguarda le agenzie americane, i due compiti sono divisi e assegnati rispettivamente il primo alla CIA e il secondo alla NSA. Le sue attività erano principalmente di Human Intelligence, consistente cioè nella raccolta di informazioni tramite fonti umane e contatti interpersonali. Al contrario, i servizi segreti odierni prediligono l’attività di Signal Intelligence, la raccolta di informazioni tramite intercettazione di segnali (ad esempio, di telefonate).Qual’era la funzione del SIM e la esercitava su tutto il territorio nazionale?
La sua attività nel campo di spionaggio fu molto ridotta anche perché formalmente, i servizi italiani non avrebbero dovuto esistere dato lo status di Paese sconfitto della nostra nazione. La loro rifondazione ufficiale avvenne infatti nel 1949 con la nascita del Servizio Informazioni Forze Armate (SIFAR). L’attività principale fu dunque quella di controspionaggio la quale avrebbe dovuto essere attiva solamente per quanto riguardava il contrasto all’attività spionistica di nazioni ostili (in particolare della Jugoslavia). Il controllo del territorio, e soprattutto dell’attività politica, doveva essere demandato alle forze di polizia. Tuttavia, ritenendo il SIM che l’attività di controspionaggio dovesse essere rivolta anche nei confronti delle forze considerate “antinazionali'” (ovvero comunisti, minoranze linguistiche e separatisti), di fatto esercitava anche un controllo politico su tutto il territorio italiano. In particolare, come avremo modo di parlare nella conferenza, sulle due regioni di confine dell’Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia dove l’“italianità” era minacciata dagli “allogeni austriacanti” e dagli “slavo comunisti”. Un’attenzione che non aveva eguali rispetto ad altre regioni italiane.
L'intervento di Nicola Tonietto "Il Servizio Informazioni Militare e il controllo delle regioni di confine: Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (1945–1949)" si terrà venerdì 16 settembre 2016 alle ore 16.00 nel Kolping di Bolzano. L'intervento sarà tradotto simultaneamente in tedesco.
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Gli abstracts degli interventi si possono leggere qui.
Il Countdown fin'ora:
Verso i "Colloqui bolzanini di Storia regionale" #1: A bisserl Wien in New York
Verso i "Colloqui bolzanini di Storia regionale" #2: W il traffico!
Verso i "Colloqui bolzanini di Storia regionale" #3: L'invenzione del Veneto
Verso i "Colloqui bolzanini di Storia regionale" #4: Knödel e Kaiserschmarren in Abissinia
Verso i "Colloqui bolzanini di storia regionale" #5: "Si stava meglio sotto l'Austria"
Verso i "Colloqui bolzanini di storia regionale" #6: Immigrazione e media
Verso i "Colloqui bolzanini di storia regionale" #7: Al confine: danese? o tedesco? o né l'uno né l'altro?
Verso i "Colloqui bolzanini di storia regionale" #8: Regione del Nazionalsocialismo
Verso i "Colloqui bolzanini di storia regionale" #9: I profughi del Trrentino nella Grande Guerra
Verso i "Colloqui bolzanini di storia regionale" #10: Città e territorio nel medioevo