Piazza della Loggia. Dalla strage del 1974 alla sentenza del 2015
Conferenza con Manlio Milani e Andrea Sarri
Manlio Milani è un "testimone civile". Era in piazza della Loggia (Brescia), il 28 maggio 1974. Era con la moglie Livia Bottardi e con amici, nel corso di una manifestazione antifascista. A causa dello scoppio di una bomba, depositata in un cestino di rifiuti, morirono 8 persone, tra cui a moglie Livia, insegnante di scuola media.
Da quel giorno Manlio ha iniziato il suo impegno per la ricerca della giustizia e per la conservazione attiva della memoria, fondando la Casa della Memoria di Brescia, impegnata anche nella promozione, soprattutto nelle scuole, della coscienza civile e democratica.
La sua testimonianza si può trovare nel libro curato da Alberto Conci, Paolo Grigolli, Natalina Mosna, Sedie vuote. Gli anni di piombo dalla parte delle vittime, Il Margine, Trento 2008, pp. 109-143.
Nel luglio del 2015, 41 anni dopo l'eccidio, il quinto processo si è concluso - per la prima volta - con una sentenza di condanna. la corte d'appello di Brescia ha infatti condannato all'ergastolo l'ex ispettore veneto dell'organizzazione neofascista Ordine Nuovo Carlo Maria Maggi e l'ex fonte "Tritone" dei servizi segreti di allora, Maurizio Tramonte.